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Uniti One – Svelati i prezzi della citycar elettrica

La Uniti ha presentato la versione definitiva della One, una citycar elettrica a tre posti che sarà prodotta in Inghilterra a partire dal 2020. Il sito ufficiale del costruttore svedese riporta un prezzo di partenza di 17.767 euro, non comprensivo della consegna e delle tasse, al quale dovranno poi essere sottratti gli incentivi previsti sul mercato di destinazione.

Tre posti in 3,2 metri. A fronte di dimensioni estremamente compatte, con 3,2 metri di lunghezza e 1,7 metri di larghezza, la One mette in campo scelte tecniche controcorrente per offrire spazio e autonomia adeguate all’utilizzo urbano. All’interno è previsto un divanetto da due posti e un sedile centrale per il guidatore, che trova di fronte a sé la strumentazione digitale su tre quadranti per gestire tutte le funzioni di bordo grazie al sistema operativo Android. Abbattendo il divano si ottiene un bagagliaio da 760 litri di capacità, contro i 155 litri standard. La chiave è sostituita da un’app da installare sul proprio smartphone.

Da 150 a 300 km di autonomia. Per migliorare l’autonomia si è lavorato sul peso: con 600 kg a secco è stato possibile infatti adottare batterie compatte. I clienti potranno scegliere tra le varianti da 12 e 24 kWh, capaci rispettivamente di 150 e 300 km di autonomia nel ciclo Wltp. La versione con batteria più capiente adotta la ricarica a 50 kW, che consente di passare dal 20 all’80% della carica in 17 minuti. Il motore elettrico da 68 CV e 85 Nm sull’asse posteriore garantisce uno 0-100 km/h in 9,9 secondi, mentre la velocità massima è di 120 km/h.

 

Gli Adas restano opzionali. Per i clienti che confermeranno gli ordini entro la fine del 2019 verrà fornita la versione Founders Club, che include tutti gli aggiornamenti software previsti in futuro. Per il momento il configuratore consente di scegliere soltanto tre colori esterni (Scandium, Graphite e Titanium) e nella dotazione di serie figurano il tetto panoramico con trasparenza regolabile elettricamente, l’Abs, l’illuminazione interna Led regolabile, la retrocamera, tre prese Usb e l’impianto audio con quattro diffusori. Tra gli optional troviamo invece i fari Led, gli Adas del pacchetto Mobileye 6, il sedile riscaldabile per il guidatore, il climatizzatore e l’impianto audio premium.

Fabbriche automatizzate per produrre in loco. La Uniti ha ambiziosi progetti di espansione e ha formulato una strategia di produzione localizzata per i mercati di destinazione. La vettura è stata infatti progettata per essere assemblata in maniera totalmente autonoma, con interventi umani limitati al controllo qualità. Dopo l’Inghilterra e il Nord Europa, la Uniti sta valutando la possibilità di proporre la vettura anche negli Stati Uniti, in Australia, in India, in Sud America e in Medio Oriente: è inoltre in fase di studio un secondo modello di maggiori dimensioni.

 

Polestar 2 – Svelati i prezzi europei dell’elettrica

Il marchio Polestar è pronto a fare il salto di qualità verso il grande pubblico introducendo sul mercato europeo la Polestar 2, il suo primo modello elettrico di fascia media. Dopo l’elitaria Polestar 1 plug-in hybrid che sarà prodotta in serie limitata, la Polestar 2 si rivolge al grande pubblico e sarà in consegna a partire da giugno del 2020 nell’edizione di lancio con prezzi che, in Norvegia, partiranno da 46.768 euro (in Germania sarà di 58.800 euro, contro i 59.800 euro di Belgio e Olanda): i clienti possono già riservare un esemplare versando un deposito, non vincolante, di 1.000 euro. L’Italia non appare per il momento tra i paesi annunciati per l’avvio della prima fase di commercializzazione: l’elettrica arriverà dunque in un secondo momento.

408 CV e 500 km di autonomia. La Polestar 2, già presentata al Salone di Ginevra, sarà proposta con un powertrain elettrico con due motori per un totale di 408 CV e 660 Nm e batterie da 78 kWh che garantiranno un’autonomia di 500 km nel ciclo Wltp. Nel prezzo della vettura sono compresi tre anni di assistenza e manutenzione con ritiro e riconsegna della vettura a domicilio. È già possibile prenotare un esemplare online con un deposito rimborsabile di 1.000 euro: si tratta dell’unico sistema di acquisto disponibile, in attesa dell’apertura dei Polestar Spaces nei paesi di destinazione.

Anche con il Performance Pack.  Cerchi forgiati da 20″ e impianto frenante Brembo con pinze a quattro pistoncini sono i biglietti da visita della versione più sportiva dell’elettrica. Con il Performance Pack, infatti, i clienti potanno migliorare la dinamica di guida della Polestar 2: a seconda del mercato i prezzi saranno compresi tra i 5.000 e i 6.000 euro. Oltre alle modifiche tecniche, che comprenderanno anche degli ammortizzatori regolabili Öhlins, i modelli Performance saranno caratterizzati dalla presenza di cinture di sicurezza color oro, tinta che verrà ripresa anche dai coprivalvole dei cerchi

Full optional per cominciare. L’allestimento unico disponibile al lancio offre di serie il Pilot Package e il Plus Package. Il primo include il Pilot Assist, l’Adaptive Cruise Control, il Blind Spot Information con Steer Assist, il Cross Traffic Alert, il Rear Collision Warning e Mitigation, il Collision Avoidance con frenata e sterzata automatica, il Forward Collision Warning, il Lane Keeping Aid, il Road Sign Information con Speed Limiter, il Driver Alert Control, il Post Impact Braking, i sensori di parcheggio con telecamere a 360 gradi e il sistema HomeLink. Il secondo offre invece il tetto panoramico fisso, i gruppi ottici digitali, i fendinebbia Led con funzione cornering, i getti riscaldati del lavavetro, i sedili e il volante riscaldabili, l’impianto audio Harman Kardon, le prese Usb posteriori, la ricarica wireless per smartphone e il pacchetto portaoggetti. 

Mobileye 8 Connect

Arriva in Italia il nuovo prodotto Mobileye 8 Connect: tecnologia ADAS al servizio delle aziende per la gestione e la sicurezza della flotta veicoli

Visione notturna, Difesa degli animali, Guida predittiva, Analisi dello stile di guida, Allarmi preventivi di collisione, Modulazione dell’intensità degli allarmi in base alle condizioni metereologiche e delle strade percorse dagli autisti: in una parola “intelligenza artificiale” al servizio delle flotte.

Mobileye migliora ulteriormente la tecnologia di sicurezza stradale con Mobileye 8 Connect®, un sistema “retrofit” di prevenzione delle collisioni con avanzate funzionalità di assistenza alla guida (Sistemi ADAS), connettività e analisi dei dati raccolti in modo anonimo nel pieno rispetto della privacy.

Mobileye 8 Connect® vede l’introduzione della nuova generazione di Smart ADAS con processore EyeQ4®: i sistemi anticollisione di prossima generazione che arriveranno anche sulle auto nuove e che regolano la configurazione degli avvisi in base allo stile di guida del conducente, ai cambiamenti ambientali, alla situazione di manutenzione delle strade e flussi del traffico. 

Queste le funzionalità attive GIORNO e NOTTE di cui potranno disporre i driver di veicoli aziendali equipaggiati dalla nuova tecnologia Mobileye 8 Connect®:

 Allarme di collisione frontale (FCW) Avvisa di una imminente collisione con un veicolo o un motociclo, sia in autostrade che aree urbane, fino a 2,5 secondi prima della collisione, fornendo il tempo necessario per reagire.

– Monitoraggio della distanza di sicurezza (HMW) Il monitoraggio della distanza di sicurezza, incluso lo scenario urbano, aggancia il veicolo che precede a 2,5 secondi di distanza e calcola costantemente ogni variazione; Se la distanza di sicurezza non è adeguata alla sua velocità, avvisa il conducente. 

– Avviso in caso di superamento involontario della corsia (LDW) Un avviso acustico e visuale avvisa il guidatore del superamento involontario (senza attivare gli indicatori di direzione) della corsia di marcia. Molto utile per stanchezza e colpi di sonno;

– Avviso di collisione imminente con pedoni, biciclette e moto (PCW) Avviso attivo fino ai 50 Km/h. Un avviso acustico e visuale avvisa il guidatore di una possibile collisione con un pedone (o bicicletta, moto) nell’arco di 30 Mt;

– Indicatore del limite di velocità (SLI) Avviso di superamento del limite di velocità superati i 10 Km/h che allerta il driver dell’eccessiva velocità);

– Lettura dei cartelli stradali (TSR) Il display del Mobileye ripropone i cartelli stradali lungo la strada e segnala eventuali violazioni come divieto di accesso, divieto di sorpasso e tutti i segnali stradali inclusi nella convenzione di Vienna).   

A queste funzionalità per la sicurezza stradale si aggiungono con il nuovo Mobileye 8 Connect® allarmi di collisione con animali e oggetti abbandonati lungo la carreggiata. Per contattare il distributore italiano qui

AutoItaliana ritorna in edicola dopo 50 anni

Un viaggio meraviglioso. Nel corso dei suoi cinquant’anni di storia, Auto Italiana è sempre riuscito ad assecondare i suoi tempi, accompagnando i suoi lettori in quel fenomenale viaggio di libertà e progresso che l’automobile aveva permesso. E oggi, con il nuovo AutoItaliana “riparte un viaggio meraviglioso in cui si sale in un lussuoso abitacolo per andare alla scoperta di storie che nessuno ha mai raccontato”, per usare le parole del direttore, David Giudici. “Con un unico obiettivo: rendere omaggio all’Italia e al saper fare italiano che tutto il mondo ci invidia”.

Passione, stile, cultura. AutoItaliana torna in edicola, a distanza di mezzo secolo, per reinterpretare il macrocosmo dell’auto attraverso un mix di contenuti inedito, dove le parole chiave, sottolineate dai colori della nostra bandiera sin dal “payoff” di copertina, sono “passione | stile | cultura”. Valori che s’intrecciano in un filo diretto con il nostro territorio, alla scoperta di quelle donne e di quegli uomini che, attraverso i loro sogni e il loro ingegno, hanno fatto e continuano a fare grande l’Italia. Che non è fatta di sole macchine (e qui viene il bello). Scandite da un ritmo agile e incalzante, del tutto libero dalle regole dell’editoria motoristica tradizionale, su AutoItaliana le storie di automobili sono porte d’accesso a mondi nuovi e inesplorati che stravolgono il copione e da accessori diventano protagonisti.

Made in Italy. Il nostro nuovo magazine, che affianca Ruoteclassiche e Youngtimer, s’affaccia nel mondo dei maschili: è un contenitore lifestyle che tratta gli argomenti di interesse per l’uomo contemporaneo. Con testimonianze dirette, racconti in prima persona, firme d’autore e immagini esclusive, AutoItaliana raccoglie tutto ciò che concorre a definire lo stile e le eccellenze “Made in Italy” a livello globale. Potremmo definirlo un prodotto nuovo e di altissima qualità, pensato per un target certamente appassionato del mondo auto, ma ancor più capace di cogliere le nuove tendenze in quanto amante del bello e cultore del lusso. E infatti, parliamo di una rivista trimestrale con tutti i connotati di un libro: 192 pagine di carta patinata di grande qualità, copertina opaca, un oggetto fisicamente bello da ogni punto di vista. Il numero di Autunno 2019 è in edicola, gli altri anticiperanno le prossime stagioni. E nel mezzo, il profilo Instagram @auto.italiana.

Nissan IMk: la concept elettrica e intelligente a prova di città

Proseguono le evoluzioni della famiglia di concept car “IM” di Nissan: dopo IMx (2017), IMs (Detroit 2019) e IMq (Ginevra 2019), ecco la piccola IMk. Una citycar ultracompatta (lunga 3,43 m, larga 1,51 m e alta 1,64 m) con forme da monovolume, insieme a soluzioni tecniche e tecnologiche che la rendono perfetta per le metropoli sempre più connesse e congestionate. Si tratta di una concept car 100% elettrica, che evolve il linguaggio stilistico di Nissan e promuove la Nissan Intelligent Mobility, la visione Nissan su come i veicoli sono alimentati, guidati e integrati nella società.

Attesa per la presentazione al Salone di Tokyo (25 ottobre – 4 novembre), IMk nasce per migliorare la qualità della vita degli occupanti e ridurre lo stress derivato dalla circolazione nelle grandi città. Il powertrain è elettrico, la guida è semi-autonoma, grazie al più avanzato sistema Nissan ProPILOT di assistenza alla guida. Presente infatti il ProPILOT Remote Park che permette all’auto di cercare parcheggio da sola e tornare autonomamente a prendere i passeggeri una volta richiamata tramite app, oltre al sistema che permette di guidare senza mani in autostrada.

Satoru Tai, Executive Design Director di Nissan, la descrive così:

IMk unisce un look moderno ed essenziale, ispirato alla tradizione giapponese, con una tecnologia dei veicoli elettrici all’avanguardia. Svincolato dai convenzionali concept del segmento, il suo design si intreccia con la cultura giapponese. Si tratta di un piccolo lussuoso veicolo elettrico che mi auguro molti clienti guideranno.

Il design di Nissan IMk rispecchia la nuova filosofia stilistica di Nissan, chiamata Timeless Japanese Futurism: in pratica, si adotta in maniera stilizzata il tradizionale design giapponese, con linee fluide e un particolare color rame Akagane, omaggio agli artigiani che hanno realizzato opere d’arte con questo elemento.

Non manca la calandra V-motion, che qui è stilizzata e sembra realizzata lavorando il legno, altro materiale sempre presente nell’arte manifatturiera del Giappone. Altri elementi come i paraurti, i cerchi, i finestrini, le luci posteriori sono ispirati ai disegni in mizuhiki, sottile corda fatta di carta di riso giapponese.

L’accoglienza delle architetture giapponesi si ritrova nell’abitacolo di Nissan IMk: le sedute propongono uno spazio accogliente e rilassante, con tonalità chiare per i rivestimenti e inserti in color Akagane e legno vero sparsi qua e là. Tanta è la digitalizzazione: oltre al pulsante Start e al cambio, il cruscotto del concept IMk è privo di comandi fisici.

Entrati nella vettura, i comandi e le impostazioni per il comfort dell’abitacolo sono visualizzati con icone soft illuminate all’interno della finitura Akagane, che diventa dunque un materiale smart. Un display trasparente senza cornice riporta, sotto forma di ologrammi, le informazioni principali per il conducente.

Quando viene utilizzata la superficie touch, ad esempio per scorrere una mappa, lo schermo è attraversato dall’immagine di uno stormo di uccelli. Un occhio attento può notare un lieve motivo ispirato ai volatili sul prism, alludendo a come questo tipo di display possa prendere vita. Questo è solo uno dei modi con cui il concept IMk offre interattività e personalizzazione, aggiungendo emozione all’esperienza di guida.

L’esperienza digitale non finisce qui: attraverso il riconoscimento dello smartphone del cliente, la vettura può adattare automaticamente le sue impostazioni personali, incluse la posizione del sedile, l’illuminazione interna e i comandi del clima. E ancora: prima di partire per un viaggio, IMk informa il conducente del miglior orario di partenza tramite smartphone, considerando delle variabili come ad esempio lo stato del traffico. Infine, durante gli spostamenti, gli occupanti possono sfruttare la tecnologia di interazione uomo-macchina Invisible-to-Visible svelata al CES 2019.

FONTE: hdmotori.it

Fiat Panda elettrica-benzina e gli altri modelli ibridi

Con la Centoventi Concept in arrivo 13 modelli totalmente nuovi o profondamente rinnovati e un piano di elettrificazione con l’inserimento in gamma di 12 versioni elettriche di modelli nuovi o già esistenti

 

L’accordo con Terna per la sperimentazione congiunta di tecnologie e servizi di mobilità sostenibile, come il vehicle-to-grid (v2g), lo stretto legame con università e politecnici per la ricerca (senza dimenticare momenti di studi ludici come la Formula Sae, la gara internazionale tra studenti universitari che progettano, costruiscono e mettono in pista vetture da competizione): Fca sta vivendo un momento “green” magico che fa da apripista per una pioggia di novità elettriche.

Complessivamente, FCA introdurrà 13 modelli totalmente nuovi o profondamente rinnovati e un piano di elettrificazione con l’inserimento in gamma di 12 versioni elettriche di modelli nuovi o già esistenti.

  • {}Roberto Di Stefano, responsabile e-Mobility FCA region EMEA
  • {}

Il tutto con una forte “impronta” italiana perché, ad esempio, la La 500 BEV, che presto sarà prodotta nello stabilimento di Mirafiori, è stata ideata, disegnata e quindi ingegnerizzata a Torino, dove FCA sta implementando un centro di eccellenza sull’elettrico. Inoltre, lo stabilimento di Melfi sta lavorando per poter produrre le Jeep Renegade e Compass PHEV, così come farà Pomigliano per la Panda ibrida. 

  “Ci teniamo molto a questo aspetto – ci ha spiegato Roberto Di Stefano, responsabile dell’area e-Mobility per la regione EMEA in Fiat Chrysler Automobiles – perché la transizione verso la mobilità elettrica rappresenta una vera rivoluzione industriale che sta trasformando le fabbriche, le competenze dei dipendenti di FCA e della rete commerciale e che allo stesso tempo, vuole garantire una continuità produttiva della filiera automotive nazionale”.

“Per FCA – ha spiegato Di Stefano – i fattori abilitanti affinché la mobilità elettrica si realizzi, soprattutto in Italia, sono il coordinamento delle politiche di incentivazione e di circolazione, in particolare in ambito urbano, per garantire al cliente un quadro chiaro e certo nel momento in cui valuta l’acquisto di queste vetture. Inoltre, è necessario fornire supporto agli investimenti per le infrastrutture di ricarica -pubbliche e private – sia all’acquisto sia semplificando e rendendo coerenti le procedure per le differenti installazioni”.

Di certo la rivoluzione è arrivata e i nuovi modelli ibridi ed elettrici di prossimo arrivo (già nella prima metà del 2020), spingono il colosso FCA in una direzione mai vista prima.

Forte anche l’impegno sul piano delle infrastutture: Fca con Enel X ed Engie, offrirà ai clienti la possibilità di installare punti di ricarica privati in base a ogni necessità, e di creare soluzioni di ricarica economiche e facilmente accessibili in ambito pubblico.

Dal punto di vista del prodotto, come dicevamo, la Jeep Compass e la Renegade sono già pronte (saranno commercializzate nella prima metà del 2020) e adottano la stessa tecnologia plug in ibrida. Fra le idee il fatto che la trazione sull’asse posteriore non sarà fornita da un albero di trasmissione, ma dal motore elettrico dedicato, permettendo di svincolare i due assi e gestire la coppia erogata in maniera indipendente e migliore rispetto a un sistema meccanico.

“La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile”

FONTE: Repubblica.it

GT CUP 2019 6 ottobre – Monza

L’autodromo più celebre d’Italia è l’appuntamento conclusivo della stagione GtCup 2019. Vivi con noi l’emozione e l’adrenalina in una tappa straordinaria!

 

Pirelli

 

 

L’Evento

Musica, intrattenimento, test drive, Hot Lap e molto altro, vivi l’emozione dell’evento da protagonista.Registrati direttamente online: per te contenuti dedicati e sorprese che ti aspettano all’evento!

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  • Con quali pneumatici è equipaggiata la tua auto

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PARTECIPA !

circuito monza

Inaugurazione: 1922

Lunghezza: 5793 m

Numero curve: 8

Gare: F1, GP2 Series, Superbike etc

È una delle piste permanenti più antiche. La storia dell’automobilismo sportivo è passata da qui. È situata da sempre all’interno del parco di Monza ma il vecchio anello dell’alta velocità non è più utilizzato, se non come raccordo durante alcune manifestazioni, come il Rally di Monza. Rimane però un tracciato caratterizzato dalle alte velocità, da curve e varianti che favoriscono l’aerodinamica, i tanti cavalli e il cuore del pilota. Qui è praticamente nata la F1 e qui continua a venire. Nel rettilineo principale, queste monoposto, superano i 330 km/h di velocità massima. ‘Tempio della velocità’ è uno dei nomi dati a questa pista, e non a caso.

Come Arrivare ?

Sempre più italiani si affidano al noleggio a lungo termine: oltre 40mila hanno già scelto di rinunciare all’auto di proprietà

Continua a crescere il numero di automobilisti che sceglie di rinunciare all’acquisto dell’auto avvicinandosi alle nuove forme di condivisione, dal car sharing al noleggio a breve, medio e lungo termine. Oggi sono già circa 40.000 gli italiani che all’acquisto hanno preferito il noleggio a lungo termine, con un costo fisso e predeterminato. A fine anno si prevede raggiungeranno quota 50.000.

La stima arriva da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, che fornisce uno spaccato su uno dei trend emergenti (il noleggio a lungo termine a privati) nei nuovi scenari di mobilità sempre più proiettati verso l’uso del bene auto.
Il noleggio a lungo termine mostra a pieno la propria efficacia ed economicità con automobilisti (anche senza partita IVA) che percorrono tra 10 e i 25.000 km annui. In caso di percorrenze inferiori potrebbe essere conveniente valutare anche altre soluzioni di mobilità condivisa: nel contesto cittadino il car sharing offre una valida alternativa, così come il noleggio a breve termine per gli spostamenti nei fine settimana.

“Costo fisso e pacchetti ‘all inclusive’ stanno determinando il successo della formula”, evidenzia Massimiliano Archiapatti – Presidente ANIASA, “A parità di modello e di percorrenza, stimiamo una convenienza media del 15% rispetto alla proprietà, senza contare altri vantaggi, come non immobilizzare l’intero capitale per l’acquisto o il tempo risparmiato per la “burocrazia dell’auto” (bollo, assicurazione, manutenzione, eventuali multe o incidenti). E si evitano le complicazioni e illusioni collegate alla vendita dell’usato”.
Visitando i siti dei diversi operatori del settore è possibile ottenere un preventivo chiaro e trasparente sulla vettura che si vuole prendere a noleggio e sui servizi di interesse. Per una city-car si possono spendere circa 240 euro al mese, IVA compresa, per una monovolume siamo sui 300. Bisogna comunque considerare la possibilità di un piccolo anticipo, valutare bene percorrenza media e durata dei contratti (generalmente da 36 a 48 mesi) e i servizi richiesti.

Secondo uno studio condotto dall’Associazione con la società di consulenza Bain&Company il cliente-tipo privato del noleggio a lungo termine è uomo (52%), mediamente più giovane, più informato e benestante rispetto a quanti scelgono la proprietà; un utente più “green”, pronto anche all’alimentazione elettrica. Si noleggia principalmente per motivi di lavoro o di pendolarismo, per sostituire la seconda auto in famiglia.

Fonte

Gruppo FCA – Lettera al cda della Renault: “Fusione alla pari”

La Fiat Chrysler Automobiles ha inviato al consiglio di amministrazione della Renault una proposta non vincolante per integrare le rispettive attività tramite una fusione alla pari. L’annuncio, che conferma le prime indiscrezioni lanciate dal Financial Times, è stato dato dallo stesso gruppo italo-statunitense in vista di una riunione del cda della Casa francese in corso a Parigi.  

Terzo colosso del settore. La proposta – spiega in un comunicato FCA – “fa seguito a iniziali dialoghi operativi tra le due società per identificare prodotti e ambiti geografici in cui si potrebbe collaborare, in particolar modo nello sviluppo e nella commercializzazione di nuove tecnologie. Tali dialoghi hanno chiarito che una più ampia collaborazione tramite una aggregazione migliorerebbe sostanzialmente l’efficienza del capitale e la velocità nello sviluppo dei prodotti. Il razionale dell’aggregazione è anche rafforzato dal bisogno di prendere decisioni coraggiose per cogliere su larga scala le opportunità che si sono create nel settore automobilistico in campi come la connettività, l’elettrico e i veicoli a guida autonoma”. Nel caso la Renault accettasse tale proposta nascerebbe il terzo maggior produttore automobilistico al mondo (dietro solo a Toyota e Volkswagen) con circa 8,7 milioni di veicoli venduti, un posizionamento di primo piano nelle tecnologie per l’elettrico, nei segmenti premium e nei mezzi commerciali nonché una presenza globale “più ampia e più bilanciata” rispetto a quella delle due attuali società.

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Nessuna chiusura di stabilimenti. FCA esclude, inoltre, la possibilità che l’operazione abbia un impatto sulle strutture produttive delle due società con conseguenze sul fronte occupazionale. “I benefici dell’operazione proposta non si otterrebbero con la chiusura di stabilimenti, ma deriverebbero da investimenti più efficienti in termini di utilizzo del capitale in piattaforme globali dei veicoli, in architetture, in sistemi di propulsione e in tecnologie”, scrive il gruppo guidato da Mike Manley, sottolineando le nuove opportunità generate dall’aggregazione grazie alle competenze, alle dimensioni e alle risorse apportate singolarmente al nuovo sodalizio. 

Una fusione alla pari. L’operazione di aggregazione vedrebbe la creazione di una holding con sede in Olanda e quotata a Milano, Parigi e a New York che controllerebbe una nuova azienda in cui gli azionisti di ciascuna delle due società attuali riceverebbero una quota equivalente di azioni. In pratica, si tratta di una “fusione alla pari”, con i soci FCA e Renault che si troverebbero a detenere ciascuno il 50% del capitale. Il consiglio di amministrazione della holding sarebbe composto inizialmente da 11 membri, per lo più indipendenti. Di questi, quattro sarebbero nominati in rappresentanza della FCA, quattro in quota Renault e uno designato dalla Nissan. Gli attuali diritti di voto raddoppiati esistenti in entrambi i gruppi non verrebbero replicati nella società frutto della fusione, ma tutti gli azionisti avranno la possibilità di acquisire nuovi “loyalty voting rights” a partire dal completamento della transazione.  

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In programma lo spin-off di Comau. Per raggiungere la perfetta parità degli attuali perimetri aziendali, la Fiat Chrysler dovrà, però, mettere in atto una serie di operazioni con l’obiettivo di ridurre l’attuale divario nelle valutazioni borsistiche. Attualmente, il gruppo italo-statunitense ha una capitalizzazione di mercato di circa 18 miliardi di euro e la Renault di poco superiore ai 14,5 miliardi. Per allineare tali valori, la proposta prevede che gli azionisti FCA ricevano un dividendo straordinario di 2,5 miliardi di euro e, tramite uno scorporo, anche le azioni della Comau. Se lo spin-off dell’azienda di robotica industriale non dovesse andare in porto, i soci riceveranno un dividendo supplementare di 250 milioni.

I benefici dell’operazione. Nella proposta, la FCA elenca anche i doveri, benefici commerciali e industriali generati dall’unione di quelli che vengono definiti come “punti di forza complementari”, a partire dalla “copertura completa” del mercato automobilistico grazie a marchi premium come Maserati e Alfa Romeo, a brand low-cost come Dacia e Lada e alla presenza nei veicoli commerciali. Dal punto di vista geografico, la Renault può fare leva su una forte presenza in Europa, Russia, Africa e Medio Oriente, mentre gli italo-americani godono di un forte posizionamento in Nord America e America Latina. Pertanto il nuovo gruppo, sulla base dei volumi di vendita del 2018, sarebbe la quarta realtà automotive in Nord America, la seconda nell’area Emea (Europa, Medio-Oriente-Africa) e la prima in Sud America e avrebbe maggiori risorse per accrescere la propria presenza nella regione Asia-Pacifico. Inoltre, i ricavi sarebbero pari a quasi 170 miliardi, con un utile operativo di oltre 10 miliardi e un utile netto superiore a 8 miliardi. 

Sinergie per 5 miliardi. Nel complesso, vengono stimate sinergie complessive per oltre 5 miliardi di euro entro sei anni, per effetto principalmente della convergenza delle piattaforme, del consolidamento degli investimenti nei sistemi di propulsione e nell’elettrificazione e delle economie di scala. Circa il 90% delle sinergie verrebbero generate da risparmi sugli acquisti (il 40% circa), da efficienze nella ricerca e sviluppo (30%) e nella produzione con la possibilità di “ridurre il numero complessivo di piattaforme di veicoli di circa il 20% e delle famiglie di motori di circa il 30%. Le sinergie, al netto dei 3/4 miliardi di costi necessari per dare vita alla nuova realtà automobilistica, produrrebbero flussi di cassa netti neutri nel primo anno e positivi a partire dal secondo anno in poi.  

Per ora, Nissan fuori dai giochi. Al momento, la proposta di aggregazione non riguarda la Nissan. La Casa di Yokohama è controllata dalla Renault con il 43% del capitale, ma dall’arresto di Carlos Ghosn è fonte di attriti con i francesi per la questione del progetto di fusione voluto proprio dall’ex presidente. La Fiat Chrysler indica esplicitamente il suo obiettivo per i mesi successivi all’eventuale via libera all’aggregazione con la Régie: “FCA è impaziente – quale parte di un’unica azienda con Groupe Renault – di lavorare con le società partner dell’Alleanza, alla ricerca dei modi in cui creare ulteriore valore per tutti i membri. FCA riconosce lo standing e i risultati raggiunti dai partner di Groupe Renault e vede significativi vantaggi previsti da una partnership allargata, per tutte le parti. La fusione di FCA e Groupe Renault insieme con i partner Nissan e Mitsubishi sarebbe la più grande alleanza OEM al mondo, vendendo più di 15 milioni di veicoli annui”.  

La reazione di Piazza Affari. In attesa della risposta della Renault, il mercato borsistico ha reagito con entusiasmo alla proposta di aggregazione. A Milano le azioni FCA sono oggetto di forti ordini di acquisto e dopo un’iniziale difficoltà nel fare prezzo, sono entrate agli scambi con un rialzo del 18,7% per poi perdere leggermente quota. Intorno alle 9.15 segnano un guadagno del 15,71% e un valore di 13,256 euro.

Fiat Concept Centoventi, torna lo spirito del cinquino

In occasione del suo 120esimo anniversario, Fiat presenta a Ginevra la Fiat Concept Centoventi, nuova pietra miliare nella storia di Fiat. Da sempre pioniere della mobilità democratica, oggi Fiat propone una soluzione per rendere la mobilità elettrica accessibile a tutti.
“Democratizzare” ciò che fa tendenza è parte del DNA del brand: “The ABC of cars. Affordable But Cool”.
Con Fiat Concept Centoventi, sarà il cliente a configurare gli interni, scegliere gli accessori e adattare gli spazi in base alle proprie necessità, creando quindi una vettura unica, sempre.
La personalizzazione si spinge oltre: il pack modulare di batterie della Fiat Concept Centoventi permette di estendere il range da 100 a 500 km semplicemente acquistando o noleggiando unità di batterie aggiuntive.
Fiat Concept Centoventi è una “tela bianca” prodotta in una sola livrea che, attraverso il programma “4U”, può essere “dipinta” dal cliente scegliendo tra 4 tettucci, 4 paraurti, 4 copriruota e 4 pellicole esterne.
Mopar è il brand FCA dedicato ai prodotti e ai servizi aftersales, e partner del marchio Fiat nello sviluppo della Fiat Concept Centoventi. Mopar svilupperà, produrrà e si occuperò della logistica degli accessori per Fiat Concept Centoventi.
Fiat Concept Centoventi richiama gli stilemi del marchio famosi nel mondo, che sono diventati elementi distintivi del design e della creatività italiana.

Principali dati tecnici di Fiat Concept Centoventi
• Lunghezza: 3680 mm
• Altezza: 1527 mm
• Larghezza: 1740mm (con specchietti 1846 mm)
• Passo: 2430 mm
• Sbalzo anteriore: 658 mm
• Sbalzo posteriore: 592 mm