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Mercedes sbaraglia il salone di Parigi e declina al futuro le sue proposte

Mercedes Classe B: new model 2019

L’iconica monovolume di casa si rinnova e diventa più dinamica e sportiva, grazie a linee di design più stilizzate rispetto a quelle precedenti. Qualche centimetro in più in lunghezza e più posto all’interno, con il divanetto che si fa scorrevole, ma anche nuovi sistemi di infotainment, con i due display MBUX, dotati di assistente virtuale intelligente, dell’ormai ovvio touchscreen e di realtà aumentata.

La Nuova Classe B, al debutto sotto la Tour Eiffel, è bella anche fuori: nuova mascherina trapezoidale sull’anteriore, in mezzo alla quale spicca il logo Mercedes, l’ammiccante fanaleria allungata a LED e le linee ribassate del tetto, che la rendono molto più filante di prima. A scelta anche la possibilità di avere la versione con assetto ribassato e le ruote fino a 19’’per chi ha un’anima più grintosa.

Mercedes Classe A: restyling e novità

Anche la Classe A si rinnova, con la versione ibrida e con la Mercedes-AMG A35, che si fa bella con le nuove linee di design sportive, come le appendici aerodinamiche, e mette sotto il cofano il motore turbo a benzina 2.0, che eroga una potenza di 306 CV, e promette grandi trasformazioni anche per quanto riguarda la scocca, la trazione, le sospensioni e la dinamica di guida, che diventa più sportiva ma non al punto di infastidire che preferisce una guida più tranquilla.

Anteprima mondiale, invece, per la nuova Mercedes Classe A Sedan, la berlina stilosissima a quattro porte che abbandona i due volumi grazie al montante centrale che va dalla testa alla coda, compatta le linee e aggiunge aerodinamicità. Tredici sono invece, i centimetri che si vanno ad aggiungere alla lunghezza, per una capacità di carico di 420 litri, anche se la conformazione allungata e ristretta del posteriore può dare qualche problema per i carichi più ingombranti.

Mercedes GLE 2019: le novità

Saliamo qualche gradino e arriviamo nel mondo SUV, con la seconda generazione di Mercedes GLE, che si propone carico di innovazioni tecnologiche e di sistemi di guida avanzati, come l’E-Active Body Control, in grado di riconoscere anche i gesti delle mani e delle braccia del conducente, tanto per fare un esempio.

Nuovo anche il muso, con linee che sottolineano la grinta e la potenza che hanno sempre contraddistinto il Mercedes GLE; otto sono, inoltre, i centimetri che vengono aggiunti al passo e immenso, infine, il bagagliaio, che sfonda i 2.000 litri di volume, a sedili reclinati ovviamente.

Anche in questo caso non manca la versione ibrida, con alternatore starter-elettrico che supporta il motore a sei cilindri.

EQC: il SUV elettrico di Stoccarda

Ce lo siamo tenuto per ultimo perché merita la ribalta della scena allestita da Mercedes a Parigi: stiamo parlando di ECQ, il nuovo SUV completamente elettrico di casa, che, almeno secondo le intenzioni dei costruttori di Stoccarda, dovrebbe fare da apripista al futuro di Stoccarda in generale e ai prossimi dieci modelli tutti elettrificati, in arrivo entro il 2022, in particolare.

Quattrocentootto sono i CV, due i motori elettrici asincroni posti su due assi, 450 i km di autonomia dichiarati, 40 i minuti per ricaricare fino all’80%, ovviamente da una stazione di ricarica da 110 kW, e 5,1 i secondi per arrivare da 0 a 100 km/h. Questi sono i numeri principali dell’imponente, ricercato e prestigioso SUV elettrico che ha il compito di rivoluzionare le sorti di Mercedes.

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/mercedes-novita-salone-parigi-2018/

Ecomondo4fleet – Ecomondo 2018 6-9 Novembre

Ecomondo4Fleet è la piattaforma di incontro tra fleet manager, mobility manager, gestori parchi veicoli aziendali e i referenti delle case automobilistiche, un appuntamento dedicato agli addetti ai lavori del settore mobilità.

La partecipazione a Ecomondo4Fleet è gratuita e avviene tramite invito. Un’ opportunità per le aziende espositrici che possono coinvolgere chi si occupa del parco auto o dei diversi aspetti della mobilità aziendale.

Mercoledì 7 novembre ⇒Giornata dedicata ai professionisti della mobilità aziendale, con contenuti ad hoc:

  • possibilità di provare su strada le vetture ad alimentazione alternativa disponibili sul mercato;
  • partecipare a seminari e convegni;
  • opportunità di incontrare i referenti delle case automobilistiche;

VEICOLI A BASSE EMISSIONI E AD EMISSIONI ZERO.

La riduzione drastica delle emissioni di sostanze inquinanti e dannose per la salute  e di gas effetto serra è un obiettivo raggiungibile in tempi molto brevi. Veicoli alimentati da biocombustibili liquidi, biometano, elettricità, idrogeno e tecnologie di trazione ibride, ibride plug-in, elettriche rappresentano un portafoglio tecnologico molto ampio e capace di raggiungere l’obiettivo della compatibilità ambientale nelle diverse aree del pianeta e in differenti situazioni di mercato. L’elettrificazione della mobilità apre spazi creativi, economici e imprenditoriali importanti per la realizzazione di una nuova infrastruttura di produzione, distribuzione e stoccaggio intelligente di elettricitàottenuta da fonti rinnovabili, per la diffusione di nuovi vettori energetici come l’idrogeno.

 

Fonte: https://www.cittasostenibile.net/citta-sostenibile/focus/mobilita

Le auto più noleggiate in Italia, tra conferme, smentite e sorprese

Alcune anticipazioni prima di entrare nel dettaglio: la FCA sbaraglia la concorrenzaconquistando tutte le medaglie disponibili, compresa quella di legno, e qualche altra posizione di prestigio; bisogna, invece, uscire dalla top ten per trovare auto di maggior cilindrata e maggior impegno stilistico, così come si deve arrivare fino alla 17° e alla 18° posizione per incontrare due delle utilitarie più amate di sempre, ossia la Lancia Ypsilon e la Toyota Yaris., icona di glamour e stile la prima e regina delle ibride la seconda, che ci aspettavamo di trovare in posizione migliore.

Dominio FIAT: podio completo

Forse non vi stupirà scoprire che l’imperatrice indiscussa del noleggio a lungo termine, così come lo è anche delle vendite, è lei: la FIAT Panda. Consumi contenuti, piacevolezza di guida, grande scelta di motorizzazioni e allestimenti e passione, queste sono le caratteristiche che legano in modo indissolubile gli italiani alla versatile utilitaria di Torino.

 

Dal secondo al quarto posto compreso della classifica delle auto più noleggiate in Italia troviamo invece la mitica 500, simbolo del più raffinato Made in Italy, declinata in tutte le sue versioni più accattivanti: l’argento va alla 500L, la versione Station Wagon, il bronzo alla rotondissima versione base, con i suoi interni curati e i tanti equipaggiamenti di serie, e il quarto posto alla più grintosa 500W, il SUV compatto del Lingotto che dà del filo da torcere ai modelli più blasonati della concorrenza.

Le straniere più richieste sono la Ford Fiesta e la Peugeot 308

La compatta dell’Ovale Blu, l’utilitaria con il carattere da sportiva, conta fans sia tra gli automobilisti più “âgée” che tra i più giovani, grazie al felice restyling che l’ha vista protagonista. La Fiesta è la compatta più tecnologica che c’è e da oltre 40 anni accompagna tutti i componenti della famiglia ovunque,con brio e quel giusto tocco di semplice eleganza.

 

Lasciamo gli Stati Uniti e torniamo in Europa, sotto la Torre Eiffel, per l’esattezza, dove “abita” la Peugeot 308, la bella berlina del Leone dalle linee slanciate e sportiveggianti, dotata di sistemi di sicurezza all’avanguardia e super tecnologica, che si dimostra, un po’ a sorpresa, tra le auto più noleggiate in Italia..

Scontra al vertice: Nissan Qashqai e Jeep Renegade

Grande battaglia si combatte nella seconda parte della classifica, dove troviamo il capostipite dei crossover, il nipponico Nissan Qashqai, davanti alla nuova regina del segmento, ossia la Jeep Renegade.

Spazioso, pratico, comodo e confortevole il primo, insomma perfetto per scarrozzare in città, e anche fuori, una famiglia numerosa e sempre in movimento; elegante, frizzante e innovativa, la seconda, alla quale bisogna tributare il merito di essere riuscita, insieme alla “sorellina” Jeep Compass, a conquistare un pubblico più ampio e più easy.

Derby tedesco: Audi A4 e BMW Serie 3

Di gran livello anche la prossima sfida, che vede scendere in campo la “Signora degli Anelli”, Sua Maestà l’Audi A4, elegante, raffinata, tecnologica e preziosa, a tutti gli effetti la vettura più significativa della casa automobilistica, e la BMW Serie 3, una delle regine del Salone di Parigi che si è appena concluso, nella sua nuova versione, ancora più bella, raffinata e tecnologica. Posizione in classifica? Undicesima l’ammiraglia di Ingolstadt e quindicesima la berlina sportiva di Monaco.

Alfa Romeo Giulietta: la berlina young del Quadrifoglio

Chiudiamo la nostra panoramica  sulle auto più noleggiate in Italia con l’ultimo posto della Top Twenty , l’Alfa Romeo Giulietta, la berlina compatta del Biscione che sprizza personalità ed energia da ogni poro, con quella sua carrozzeria ben sagomata e i vistosi gruppi ottici che la caratterizzano. Ideale per chi è disposto a sacrificare qualche centimetro di spazio ad un piacere di guida quasi ineguagliabile.

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/auto-piu-noleggiate-italia/

Quanti incidenti con le auto aziendali

Secondo una ricerca svolta sulla base dei dati forniti dalla LeasePlan, ogni 100 auto che circolano per lavoro ogni anno 74 hanno un incidente.

L’effettuazione pratica dello studio è stata opera dei ricercatori del Dipartimento di Economia dell’Università di Bologna in collaborazione con Econometrica. Il dato più rilevante scaturito dalla ricerca è che in Italia ogni 100 veicoli aziendali che circolano ogni anno ci sono 74 incidenti, il che significa che ogni quattro mezzi, tre hanno un sinistro. Che non è poco. Altro indicatore interessante è quello relativo alla distribuzione geografica dei sinistri. Le regioni più colpite dagli incidenti stradali “aziendali” sono la Liguria, l’Umbria e l’Abruzzo. Quelle dove invece il numero dei sinistri è più contenuto sono la Puglia, il Veneto e la Sicilia.

I ricercatori hanno anche elaborato le statistiche raccolte da LeasePlan per verificare il livello di sinistrosità delle reti viarie delle varie regioni. Dall’elaborazione risulta che la regione a maggiore sinistrosità è la Liguria (fatto 1 il valore medio italiano, in Liguria si arriva a 1,6; sempre per i veicoli utilizzati per lavoro). Le altre regioni in cui il bilancio è più negativo di quello medio nazionale sono l’Umbria (1,5), l’Abruzzo (1,3), le Marche (1,2), il Trentino Altro Adige 1,2), e il Lazio (1,1). In linea con la media nazionale sono Piemonte e Molise (1). Più virtuose dell’intero paese risultano Toscana (0,9), Sardegna e Calabria (0,8), Valle d’Aosta, Basilicata, Emilia Romagna (0,7), Lombardia (0,6), Campania (0,5), Friuli Venezia Giulia (0,4), Puglia, Veneto e Sicilia (0,3)

ANDAMENTO DURANTE L’ANNO – Quanto al periodo che registra la maggior percentuale di sinistri i mesi in cui si verificano i “picchi” più alti sono gennaio e febbraio. Nel primo caso il numero di incidenti è più elevato del 13% rispetto al dato relativo all’intero anno; a febbraio il differenziale è del 14%. Analoga è la differenza riscontrata per il mese di marzo (+13%), mentre per aprile e maggio sono perfettamente allineati con il valore annuo e in estate c’è invece una differenza in meno. Ad agosto in particolare il numero degli incidenti è inferiore del 21% nei confronti della media di tutto l’anno.

Fonte: https://www.alvolante.it/business/news/quanti-incidenti-auto-aziendali-357779

Il noleggio auto a lungo termine conviene: vantaggi pratici e agevolazioni fiscali

Non si arresta il boom del noleggio auto a lungo termine: conviene più, almeno quasi sempre, sottoscrivere un contratto con un’azienda che opera in tale settore che acquistare un’automobile, nuova o usata che sia.

A dirlo non siamo noi, che potremmo essere considerati anche di parte, ma i dati ufficiali che segnano di mese in mese percentuali costantemente in crescita. Basta dare un’occhiata all’ultimo articolo che abbiamo pubblicato sull’andamento delle immatricolazioni per capire di cosa stiamo parlando: ad agosto il noleggio a lungo termine ha registrato un incremento del 35% rispetto al medesimo mese dell’anno scorso.

In effetti i vantaggi sono così numerosi che questo sta succedendo non deve stupire più di tanto. Se il noleggio a breve termine, infatti, soddisfa le esigenze di chi ha bisogno di un’autovettura per brevi periodi, quello a lungo termine dà la possibilità di poter utilizzare un mezzo di trasporto per anni, proprio come fosse di proprietà, pagando una sola e unica rata mensile omnicomprensiva.

Il noleggio auto a lungo termine conviene a tutti

Nato come formula dedicata ai professionisti e alle aziende, negli ultimi tempi il noleggio auto a lungo termine è diventato anche molto gettonato tra i privati; sono, infatti, più di 30.000 gli automobilisti che hanno noleggiato un’auto nell’ultimo anno. Poter guidare una vettura, magari un ultimo modello o un top di gamma, senza doversi preoccupare di tagliandi, assicurazione, bollo e tutte le noiose incombenze burocratiche che solitamente gravano sugli automobilisti privati è una soluzione che ha conquistato, a ragione, molti fans, soprattutto da quando le aziende di noleggio a lungo termine hanno cominciato ad immettere sul mercato formule adatte a tutte le tasche.

Tuttavia non si può negare che il noleggio auto a lungo termine conviene soprattutto ai professionisti e alle aziende, che possono contare su mezzi sempre efficienti, condizione indispensabile quando si percorrono tanti chilometri, e possono anche usufruire delle interessanti agevolazioni fiscali che rendono il NLT ancora più vantaggioso.

Noleggio a lungo termine: perché conviene

Ne abbiamo già parlato, ma è bene ribadire i punti principali che contraddistinguono il noleggio a lungo termine e lo rendono così appetibile.

Con il “full rent”, in pratica, si affitta, attraverso la sottoscrizione di un contratto un mezzo di trasporto che soddisfa le esigenze del cliente per un periodo di tempo prolungato, che dura in media 4/5 anni; a fronte della rata mensile, esistono ormai molte offerte che non prevedono l’anticipo iniziale, si acquisisce il diritto di poter guidare l’automobile, o il furgone, e si acquista una sorta di “pacchetto chiavi in mano” che comprende l’assicurazione Kasko, il bollo, le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, con tanto di cambio pneumatici secondo le normative vigenti, e spesso anche l’assistenza stradale in caso di incidenti e guasti. A ciò bisogna aggiungere che alla scadenza del contratto è possibile rinnovarlo, cambiando, magari, il modello di autovettura, facoltà, quest’ultima, che garantisce a chi guida di poter avere a disposizione autovetture sempre nuove e di ultima generazione.

Fiscalità noleggio a lungo termine

Come abbiamo già accennato, l’altro grande vantaggio, riservato, però, ai professionisti e alle aziende, è quello di poter usufruire di importanti sgravi fiscali.

Le società, ad esempio, cui sono intestati mezzi di trasporto per uso strumentale, ovvero quelle aziende la cui attività dipende dai veicoli locati, possono arrivare a dedurre i costi relativi al veicolo ed a detrarre l’IVA fino al 100%.

Diversa, invece, la fiscalità del noleggio a lungo termine per i professionisti che usano il mezzo di trasporto un po’ per lavoro un po’ per esigenze personali e per le aziende cui sono intestate autovetture per un uso non strumentale all’attività di impresa. Il questi casi si possono dedurre fino al 20% del canone mensile e delle spese accessorie, per un limite di deducibilità massimo di 3.615,20 Euro, e detrarre fino al 40% di IVA, cifre non altissime ma abbastanza significative per il computo finale

Cambiano, però, le percentuali nel caso in cui il mezzo di trasporto oggetto di noleggio sia dato in uso promiscuo a un dipendente: la deducibilità sale fino al 70%, mentre la detraibilità rimane fissa al 40%, a meno che non venga dimostrato l’uso esclusivo aziendale, che fa salire la percentuale fino al 70%.

Criteri particolari sono, infine, previsti per gli agenti di commercio, i quali possono dedurre fino all’80%, con un limite di deducibilità massimo di 5.164.57 Euro, sul canone annuo e sulle spese accessorie, e detrarre il 100% di IVA.

Conclusioni…

…Il noleggio auto a lungo termine conviene sempre. L’affermazione è innegabile ed è valida per tutte le categorie di automobilisti, soprattutto per quelli che fanno molti chilometri nel corso dell’anno, non vogliono rinunciare a guidare macchine nuove e tecnologiche e hanno il desiderio di liberarsi di tutte le incombenze burocratiche che sono connesse alla proprietà di un’automobile.

Per i professionisti, le società e le aziende, inoltre, il risparmio è ancora maggiore e si traduce in termini anche pratici, grazie alla fiscalità noleggio a lungo termine prevista, che permette di risparmiare cifre notevoli sia sulle imposte dirette che su quelle indirette.

 

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/noleggio-auto-lungo-termine-privati-conviene/

Noleggio a lungo termine. Conviene anche ai privati!

Il noleggio di auto a lungo termine conviene e quello che è scoppiato tra gli italiani e l’automobile non di proprietà è un vero e proprio colpo di fulmine.

Sembra strano ma è così. Il nostro è, infatti, un popolo di appassionati di motori, di innamorati del pedale dell’acceleratore e di compulsivi feticisti dell’Arbre Magique e dei tappetini coordinati al coprivolante; si potrebbe quasi dire che siamo dei fanatici delle due e delle quattro ruote e che per noi l’automobile è tra le cinque cose più importanti della nostra esistenza – non ci chiedete cosa sono le altre quattro – senza correre il rischio di essere accusati di affermare luoghi comuni. Per il conducente italico, insomma, l’automobile è sacra e deve essere rigorosamente di proprietà.

Eppure qualcosa sta cambiando, e anche molto velocemente; i dati di una Ricerca condotta da ANIASA – Associazione Nazionale dell’Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici -, infatti, ci regalano una fotografia quasi inaspettata: più di 30.000 automobilisti nostrani preferiscono affidarsi ai vantaggi offerti dal noleggio a lungo termine e abbandonano la macchina di proprietà.

Il noleggio a lungo termine comincia, quindi, ad essere un’opportunità interessante non più solo per i professionisti che con la vettura macinano migliaia di chilometri alla settimana, per i quali i vantaggi di questa formula sono chiari da un po’, ma anche per il conducente privato. Le ragioni di ciò possono essere ricercate sicuramente nella costante crescita dei costi relativi alla gestione e alla manutenzione di un’automobile di proprietà, ma anche nella trasformazione del mercato, che propone soluzioni di car sharing sempre più vantaggiose.

Il noleggio auto a lungo termine conviene, quindi, anche ai privati, i quali, almeno stando ai dati degli ultimi mesi, dimostrano di essere sempre più interessati a questa nuova formula di mobilità.

Ad attrarre gli automobilisti è sicuramente la possibilità di comprendere in un’unica rata mensile fissa tutte le spese che ogni anno ricadono in modo sempre più importante sulle spalle dei proprietari di un’autovettura; il 55% del campione di persone intervistate si è detto molto interessato al fatto che nella rata è compreso il premio assicurativo, il 47% dà molto peso alle spese di manutenzione ordinaria comprese e una percentuale analoga considera molto vantaggiosa la possibilità di ottenere soccorso stradale e di poter riparare l’autovettura in caso di danni riportati durante un incidente senza veder lievitare l’importo dovuto.

Certo va anche detto che fino a non molto tempo fa le società che offrivano il servizio di noleggio a lungo termine non erano moltissime, caratteristica che irrigidiva un po’ il mercato e non favoriva l’abbassamento dei canoni di noleggio.

Negli ultimi anni, però, le cose sono decisamente cambiate e gli operatori attivi nel settore si sono moltiplicati, consentendo un deciso ridimensionamento dei costi, diventati oggi accessibili ai più, fino al punto che ci sentiamo di poter affermare che oggi come oggi il noleggio a lungo termine di auto conviene anche per i privati, quasi sempre più dell’acquisto.

 

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/noleggio-auto-a-lungo-termine-conviene-anche-ai-privati/

Tutti pazzi per il noleggio a lungo termine

Tutti pazzi per il noleggio a lungo termine: un italiano su quattro sa cos’è, uno su otto si dichiara interessato a provarlo e il 2018 verrà ricordato come l’anno della consacrazione di questa formula; possiamo dirlo a voce alta: è boom del noleggio a lungo termine.

I numeri, del resto, parlano chiaro: il 2017 ha registrato oltre il 15% in più di immatricolazioni riconducibili al NLT e la percentuale del 2018, ancora non concluso, è già arrivata a superare il 22%

Ormai tutti, sia i professionisti che i privati, hanno il desiderio di capire cosa si prova ad avere a disposizione una macchina sempre nuova ed efficiente pagando solo una rata mensile onnicomprensiva. Sono 30.000 gli automobilisti italiani che hanno abbandonato l’auto di proprietà e si sono lasciati conquistare dal long rent ed una ricerca dell’ANIASA – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici – ha rilevato che sono molti gli italiani che sono in procinto di lanciarsi nell’avventura del long rent.

Cerchiamo di capire insieme il perché di tanto successo.

Fino a non molto tempo fa il noleggio a lungo termine era una formula riservata esclusivamente ai professionisti e alle aziende; i costi, infatti, erano ancora troppo elevati per i privati, i quali non potevano usufruire degli sgravi fiscali dedicati ai possessori di partita IVA e alle società.

Gli ultimi 8 mesi di quest’anno, però, dimostrano che qualcosa è cambiato e gli automobilisti italiani hanno cominciato a dimostrare interesse verso il long rent, complice anche una rinnovata mentalità economica generalizzata che basa i suoi capisaldi sui principi della sharing economy in diversi settori; le società operanti nel settore hanno colto l’occasione al balzo e hanno messo sul mercato pacchetti vantaggiosi dedicati nello specifico al segmento dei privati.

La formula è conosciuta. A fronte di  una rata mensile onnicomprensiva si può noleggiare un’automobile per un periodo compreso tra i 12 e i 60 mesi. Il boom del noleggio a lungo termine è riconducibile, però, dalla formula “all inclusive” che prevede siano compresi nella rata mensile tutte le pratiche burocratiche connesse e le manutenzioni ordinarie e, la maggior parte delle volte, straordinarie che si dovranno affrontare nel periodo prescelto.

Il canone ovviamente varia, a seconda delle caratteristiche del contratto, della lunghezza dello stesso, del chilometraggio annuale, dei servizi accessori e del modello di auto che si scelgono.

Come abbiamo già accennato il long rent è ormai conveniente per tutti.

Se da una parte, infatti, i professionisti e le aziende possono usufruire di maggiori vantaggi economici, in quanto quelli fiscali si sommano a quelli offerti dalla formula in sé, anche per i privati comincia ad essere conveniente.

Bisogna considerare che quando si acquista un’automobile questa si svaluta del 50% nel giro di due anni; se a ciò si aggiungono le spese di assicurazione, di bollo e quelle relative alle varie manutenzioni, basta ricordare il cambio degli pneumatici stagionali, si capisce che il NLT diventa conveniente anche per gli automobilisti privati, soprattutto se prolungato nel tempo.

Da non sottovalutare, infine, che in questo modo si acquisisce anche la possibilità di avere a disposizione, proprio come se fosse propria, un’automobile nuova, da poco uscita sul mercato.

Concludiamo sottolineando che la scelta è vasta e si possono noleggiare tutti i tipi di veicoli: city-car, berline, crossover, SUV di ultima generazione e furgoni commerciali; ovviamente tutto dipende dalle necessità del cliente e dal budget che può investire.

Altra tendenza che contribuisce non poco al boom del noleggio a lungo termine è la costante crescita del cosiddetto fleet management in conto terzi.

Di cosa si tratta esattamente? In pratica quelle aziende che hanno la necessità di utilizzare più di un veicolo affidano la gestione della propria flotta aziendale a soggetti terzi, specializzati nel settore. I mezzi di trasporto possono essere di proprietà del cliente che richiede la gestione, ma sempre più spesso il fleet management coesiste con i servizi del noleggio a lungo termine; in pratica la società che fornisce i mezzi di trasporto a noleggio si occupa anche di gestirli. Ciò si traduce, per il cliente finale, in un abbattimento notevole dei costi – deve preoccuparsi di pagare solo le rate mensili – e in un risparmio di tempo che può essere impiegato per altro.

I dati testimoniano la costante crescita del fleet management, con un fatturato salito, dal 2016 a oggi, da 54,4 milioni a 65 milioni di Euro. La formula del noleggio a lungo termine è scelta dal 100% delle aziende di grosse dimensioni che si affidano al fleet management, ma anche le imprese più piccole cominciano a segnare percentuali ragguardevoli.

 

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/boom-noleggio-a-lungo-termine/

Jaguar full-eletric I-Pace, da auto elettriche silenziose a quella che avvisa i pedoni del suo arrivo con un suono.

Le auto elettriche si sono ormai evolute, hanno un’autonomia che consente loro di percorrere lunghi tragitti da una città all’altra, ricaricarle è diventato facile, eppure c’è un aspetto che all’inizio piaceva tanto e adesso sta invece diventando un problema. Considerata l’assenza di sonorità del motore, il bello dell’auto elettrica è che non produce rumore mentre è in movimento. Immaginate una città popolata solo da vetture totalmente elettriche: potrebbe essere un’oasi di silenzio. C’è una controindicazione però: l’assenza di rumore potrebbe essere pericolosa per i pedoni, che non sentirebbero più il sopraggiungere di un’auto mentre attraversano la strada. Per risolvere il problema, Jaguar ha sviluppato un sistema di avvertimento per la sua full-electric I-Pace.

Il sistema Avas (acronimo di Audible vehicle alert system) entra in funzione alle basse velocità ed è stato ideato proprio a tutela dei pedoni, con particolare attenzione per i non-vedenti. Il suono per sentire l’auto sviluppato da Jaguar viene emesso quando la I-Pace viaggia fino a 20 km/h e supera la soglia minima dei 56 dB(A), richiesta dalla prossima normativa europea che riguarderà tutti i veicoli elettrici a partire da luglio 2019.

Gli ingegneri Jaguar hanno lavorato quattro anni per arrivare alla definizione di una sonorità udibile e discreta, che non viene percepita dall’interno dell’auto, e l’hanno testata assieme a “Guide Dogs for the Blind”, la più grande organizzazione di beneficienza del Regno Unito dedicata alle persone affette da cecità. Inizialmente, si era pensato a un suono ispirato ai veicoli aerospaziali, ma gli ingegneri Jaguar si sono resi conto durante i test che al passaggio della I-Pace i pedoni reagivano guardando verso il cielo invece che verso la strada. Prima di scegliere il suono definitivo, quindi, hanno testato diverse varianti, in diverse ambientazioni e in vari scenari urbani.

A livello di tonalità e volume, il suono d’avvertimento aumenta in linea con la velocità del veicolo e, quando viene inserita la retromarcia, viene accompagnato da un tono aggiuntivo che indica il cambio di direzione. Sopra i 20 km/h il sistema Avas si disattiva: per sentire l’arrivo di un’auto elettrica sono sufficienti (si spera) la rumorosità del vento e il rotolamento degli pneumatici.

Fonti: https://www.tempostretto.it/news/tecnologia-auto-elettriche-silenziose-jaguar-pace-avvisa-pedoni-suono.html

https://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2018/10/14/news/jaguar_full-electric_i-pace_il_silenzio_uccide-208784302/?ref=RHPF-VM-I0-C6-P2-S3.2-T1&refresh_ce

La Ford annuncia il nuovo Transit

APPUNTAMENTO A METÀ 2019 – Al salone del veicolo industriale e commerciale di Hannover la Ford ha presentato il suo nuovo Ford Transit 2018 nella taglia da 2 tonnellate, vale a dire di veicolo commerciale leggero, per i traffici capillari di merci non voluminose. La nuova proposta sarà messa in vendita a metà 2019. Le novità sono parecchie, tutte legate alla natura di veicolo da lavoro del modello. Ciò a partire dai consumi migliorati, ma anche dall’arricchimento della dotazione in tema di connettività, ormai quasi indispensabile nella gestione delle flotte e nelle attività di distribuzione.

NUOVA PROPOSTA MOTORI – Il Ford Transit 2018 mette in primo piano la nuova gamma di motori tutta orientata al contenimento dei consumi. A risaltare è la novità del propulsore mild hybrid (ibrido leggero) che è in grado di far scendere dell’8% i consumi nel traffico urbano, che è poi quello che interessa di più questa tipologia di veicolo. Da sottolineare anche il fatto che tale unità diesel-mild hybrid è la prima di questo tipo nella categoria dei veicoli commerciali fino a 2 tonnellate. Accanto alle versioni da 105, 130 e 170 CV del turbodiesel 2.0 EcoBlue della casa ci sarà così anche questa quarta soluzione di grande modernità. Appunto la versione mild hybrid che mette a disposizione 185 CV. Sulle versioni del Transit a trazione posteriore, dalla primavera del 2020 questo innovativo propulsore sarà abbinato a cambio automatico a 10 rapporti. Il miglioramento delle caratteristiche relativi alle attività di lavoro comprende anche un potenziamento dei dispositivi elettronici di assistenza alla guida. Tra le altre cose sono presenti il sistema Active Park Assist che aiuta nelle manovre di parcheggio me il Lane-Keeping Aid che aiuta a mantenere la giusta posizione nella propria corsia di marcia.

TANTI INTERVENTI PER CONSUMARE MENO – I miglioramenti in tema di consumi del Ford Transit sono stati perseguiti e ottenuti con l’adozione di diverse soluzioni, anche non strettamente motoristiche. Per esempio: un contributo a contenere i consumi contribuisce il servosterzo elettrico Epas (che inoltre riduce la fatica del conducente), l’alleggerimento generale del veicolo, l’impiego di gomme a bassa resistenza al rotolamento e la particolare cura aerodinamica della carrozzeria. Completa il quadro la presenza di serie su tutta la gamma del sistema Start-Stop particolarmente efficace nel traffico cittadino. Un ulteriore aiuto deriva poi dalla disponibilità del dispositivo Efficient Drive Mode che grazie all’impiego del collegamento GPS aiuta il conducente alle migliori scelte di guida per limitare il consumo. La Ford ha anche comunicato che la gamma del nuovo Transit da 2.0 tonnellate nella primavera del 2020 sarà ampliata.

SUPERCONNESSO – Il nuovo Ford Transit porta con sé anche una dotazione importante in tema di connettività. Nell’equipaggiamento disponibile è compreso il sistema multimediale Ford SYNC 3, che consente appunto un’ampia versatilità in proposito, con grande facilità di uso, anche grazie ai comandi vocali. Sulla plancia è prevista la presenza di un display di 8 pollici.

Fonte: https://www.alvolante.it/news/nuovo-ford-transit-2018-359260

Rivoluzione mercato automotive: addio diesel e via libera alle motorizzazioni green

La prima data importante è in arrivo ed è talmente vicina che corriamo il rischio di non rendercene neanche conto: entro il 2020 bisognerà dire addio al diesel, il mitico motore nato per garantire maggior sicurezza sulle strade e un rendimento migliore per i vecchi motori a vapore e a benzina.

la seconda data importante è un po’ più lontana: entro il 2030 il parco auto mondiale dovrà essere costituito da auto elettriche o ibride. Non vi mettete comodi, però, perché il futuro è qui a portata di mano e la rivoluzione del mercato automotive è già iniziata da un pezzo, con nuovi modelli prodotti già sulle strade, altri più futuristici che ci sono stati promessi e una campagna di incentivi per le auto elettriche e per le auto ibride che potrebbe contribuire a far esplodere il fenomeno.

Cerchiamo di capirne un po’ di più in tutto questo – piacevole marasma che sta trasformando tutto il mercato dell’automotive.

Addio Diesel

Ha cominciato a perdere colpi intorno al 2015, con lo scandalo Dieselgate che colpì prima la VW e poi tutte le altre case automobilistiche, ma la vera débâcle per il motore diesel è arrivata quando si è capito che inquinava troppo e sono state varate le nuove normative europee RDE – Real Driving Emission – , secondo le quali dal 2020 in poi dai tubi di scarico delle auto a gasolio non dovrà più uscire il particolato, il micidiale PM10. Mission impossible.

Il crollo è stato verticale, da vera disfatta, e per dimostrare quanto affermato basta dire che nel primo trimestre del 2018 le immatricolazioni diesel in Europa, unico mercato mondiale per il motore a gasolio, rappresentavano poco meno del 38% della quota complessiva, ossia il -17% rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente. In alcune capitali europee si è addirittura vietata la circolazione delle auto diesel nei centri urbani, impedendo, de facto, agli automobilisti di utilizzare la propria automobile.

Incentivi auto ibride ed elettriche

Ha contribuito alla repentina morte dell’amatissimo motore nato dal genio di Rudolf Diesel in un’officina di Berlino nell’ormai lontanissimo 1892, la parallela evoluzione dei motori ibridi, sostenuta da un’ottima campagna di incentivi per le auto ibride ed elettriche, essenziali per la diffusione dei motori green.

Al netto del nostro Belpaese, infatti, che, diciamolo senza vergogna, è il fanalino di coda di tutto il Vecchio Continente, anche a causa di una totale mancanza di incentivi per le auto elettriche, il resto d’Europa fa registrare un +43,6%, indubbiamente di più rispetto all’Italia, ma anche di meno rispetto a Cina e Stati Uniti.

A dire il vero nel 2012 erano stati introdotti anche da noi alcuni incentivi per auto ibride ed elettriche, ma nella Legge di Bilancio del 2017 non sono stati confermati, condannando il nostro paese all’emarginazione, se non per l’esempio di alcuni comuni virtuosi, come quello di Bolzano che ha stanziato 4.000 Euro per chi acquista un’auto elettrica e 2.000 per chi preferisce una ibrida plug-in, arricchendo il pacchetto con l’esenzione dal pagamento del bollo per 5 anni.

Diversa la situazione in Germania, che ha stanziato 600 milioni di Euro, cifra che permette ai cittadini tedeschi che acquistano un’auto elettrica o ibrida di ricevere 4.000 Euro di contributo, in Spagna, con uno stanziamento più contenuto, ma pur sempre apprezzabile, di 20 milioni, e nei paesi nordici, tra i quali spicca la Norvegia che si aggiudica il primato di essere l’unico paese al mondo sulle cui strade circolano più veicoli elettrici o ibridi che automobili che custodiscono un motore termico sotto il cofano.

Andamento mercato automotive

È da sempre l’evento mondiale che apre l’anno del settore automotive e per questo gode di particolare fama. Stiamo parlando del Salone di Detroit, che si svolge ogni anno nel mese di gennaio nella capitale del Michigan, e, come sempre durante il suo svolgimento, anche quest’anno non sono mancate le previsioni per l’anno, che vi riveliamo con grande piacere.

Gli Stati Uniti sembrano, ad esempio, usciti dal terribile crollo del 2016, nonostante un -3% rispetto al 2017 previsto nel corso del 2018; a reggere il comparto e ad evitare ulteriori cadute è il segmento delle auto usate, che va a compensare la non ancora florida situazione per quanto riguarda il nuovo.

 

Meglio va in Europa, con una crescita prevista del 2-4%, incremento che conferma e amplifica i successi già ottenuti negli ultimi anni, con l’Italia che sale sul gradino più alto del podio, con un +7,9, anche se va sottolineato che la percentuale di crescita così alta è dovuta prevalentemente al recupero in corso rispetto ai valori ante-crisi, recupero già raggiunto dalla maggior parte degli altri paesi.

 

Volano, invece, i paesi in via di sviluppo economico, i cosiddetti BRICSBrasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – con un +11% previsto in India, un quasi +12% in Russia, una percentuale poco al di sotto del 10% per il Brasile e un più contenuto +1-3% per il gigante Cina, penalizzata dalla forte tassazione sui motori termici.

I brand che ci piacciono

Nonostante tutti gli scandali che da qualche anno lo perseguitano, il Gruppo Volkswagen acchiappa quasi il 24% della quota di mercato, tanto che gli analisti hanno valutato con 4 stelle la solidità delle sue azioni sui mercati.

Menzione obbligatoria va al Gruppo PSA, che registra un +28,1%, anche se bisogna sottolineare che da agosto del 2017 ha inglobato le vendita della Opel, che non è mica un brand qualunque.

Ottima anche FCA, con Jeep e Alfa Romeo che fanno la parte del leone, anche se le autovetture del Lingotto continuano ad essere le più vendute in Italia.

Concludiamo con la BMW, immancabile in questo elenco, che sta dimostrando di non aver paura del cambiamento, mettendo sul mercato nuovi modelli ed efficaci restyling, sia sotto il profilo stilistico che sotto quello dell’efficienza energetica.

 

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/automotive-addio-diesel-si-alle-motorizzazioni-green/